mercoledì 21 agosto 2013

Due piloti friulani stabiliscono i record del mondo di parapendio

Sono italiani, precisamente friulani di Gemona (Udine), il pilota e la
pilota che hanno stabilito i nuovi record mondiali di volo in parapendio
andata e ritorno.

Lui si chiama Arduino Persello, 45 anni, impiegato in un'impresa meccanica,
lei Nicole Fedele, 28 anni, traduttrice, già nota come campionessa europea
in carica e detentrice della coppa del mondo. Hanno percorso rispettivamente
312 e 280 chilometri fino a tornare da dove erano decollati.
Il decollo è avvenuto a Sorica in Slovenia ad una settimana di distanza
l'uno dall'altra, ma il volo si è svolto quasi sullo stesso tracciato,
toccando punti salienti quali il Monte Nero, la diga del Vajont, il fiume
Piave, sorvolando le Alpi Giulie, le montagne di Gemona, il lago di Cavazzo,
la valle Agordina ed il maestoso panorama delle Dolomiti Friulane.
Arduino ha realizzato una quota massima di 2933 metri ed una velocità media
di 34,5 km/h, un dato notevole per un mezzo come il parapendio che nei
modelli più performanti non tocca i 70 km/h di velocità massima. Nicole si è
innalzata fino a 2942 metri, tenendo una media di 30 km/h. Entrambi hanno
impiegato circa nove ore e mezzo per percorrere gli interi tragitti.
Molte ore di volo per due record presto omologati dalla Federazione
Aeronautica Internazionale, a coronamento di infiniti tentativi, rinvii per
troppo vento o meteo avversa, calcoli e studi sulla rotta da seguire e,
soprattutto, sogni, tanti sogni.

Nel volo libero in deltaplano o parapendio stabilire un record su un
percorso andata e ritorno è tecnicamente più difficile e, di conseguenza,
ritenuto di maggior prestigio rispetto ad uno di distanza libera, vale a
dire senza l'obbligo di tornare al punto di partenza. In questo caso gli
attuali primati mondiali ammontano a 507 km per il parapendio, stabilito in
Sud Africa, e quello texano di 768 per il deltaplano, mezzo più veloce del
primo. I piloti italiani, al vertice delle classifiche mondiali di entrambe
le discipline, sono pronti ad abbattere anche questi.

Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it  - skype: gustavo.vitali
vitali.stampa (AT) fivl.it

Foto
http://www.gustavovitali.it/pagine/comfivl/arduino-nicole-20-08-13.htm

per ulteriori informazioni contattare
Arduino Persello -- ardu68 (AT) gmail.com
Nicole Fedele - info (AT) nicole-fedele.com - skype: peak84
http://nicole-fedele.com/

mercoledì 14 agosto 2013

L’AEROPORTO DI GORIZIA RINASCE A NUOVA VITA

L’AEROPORTO DI GORIZIA RINASCE A NUOVA VITA




Nel  prossimo settembre la città di Gorizia potrà riavere il suo aeroporto, quel “campo di volo” realizzato dagli austriaci nel lontano gennaio 1912 utilizzando un vasto terreno ai bordi della città, dove si svolgevano le manovre della cavalleria austro-ungarica. Le vicende dell’aeroporto sono state le più diverse: abbandonato dagli austriaci all’inizio del 1915 perché troppo vicino al confine italiano, fu riqualificato una diecina di anni più tardi per far posto alla 38^ Squadriglia del 21° Stormo Osservazione Aerea e divenne sede nel 1931 del 4° Stormo Caccia Terrestre contestualmente costituto e nel 1940 anche del Reparto Speciale Aero Siluranti poi trasformato in 1° Nucleo Addestramento Aerosiluranti.


Dal 1940 fino al termine del conflitto fu utilizzato anche quale sede temporanea di altri reparti per giungere poi ai pesanti bombardamenti subiti dopo l’armistizio del 1943 che fecero molto vittime fra militari e civili della zona e danni alle infrastrutture sorte negli anni. Alle fine del conflitto, l’ampio spazio a disposizione fu fortunatamente lasciato a sé stesso anche perché sempre di proprietà del Demanio dell’Aeronautica Militare e nel 1947 ospiterà per un breve periodo i primi voli della neo costituita SISA Società Italiana Servizi Aerei di Trieste, mentre l’Aero Club Gorizia proseguirà la sua attività interrotta nel corso degli eventi bellici.


L’Aero Club Gorizia, che riprendeva quanto a suo tempo aveva fatto l’Aerocentro della RUNA, avrà una parte importante nella storia dell’aeroporto perché per molti  anni sarà l’ultima risorsa per quel  “campo di volo” che aveva visto nel suo cielo centinaia di aerei  ed assorbi nel 1983 anche l’Aero Club di Trieste divenendo Aero Club Giuliano. Problemi di carattere logistico e pratico portarono negli anni successivi al progressivo rallentamento dell’attività di volo, che ebbe a comprendere anche i Corsi di Cultura Aeronautica della Aeronautica Militare negli anni ’60 e ’70 e la operatività di paracadutisti ed aeromodellisti.
Ora sembra proprio sia la volta buona con il fattivo intervento della giovane Associazione Dilettantistica Sportiva Transfrontaliera “Duca d’Aosta” che ha ricevuto la qualifica di Ente aggregato fdall’Aero Club d’Italia nell’aprile scorso, coadiuvata dalla “Pipistrel Italia” che costruirà in  loco i prodotti del VDS della slovena “Pipistrel”. Primo atto la risistemazione dell’hangar “Geitwitz” che ceduto all’Italia nell’ambito dei rimborsi per i “danni di guerra” dal governo austriaco negli anni ’20 è stato il fulcro protagonista fino ad oggi delle vicende aeroportuali.


Il presidente dell’Associazione, com.te Fulvio Chianese, con l’aiuto del Consiglio direttivo si trova di fronte ad un impegno notevole per la miriade di adempimenti burocratici e tecnici da svolgere, è però convinto che tutto andrà nel migliore dei modi e ben presto   -  in settembre è prevista l’inaugurazione del “nuovo “ hangar”-  il cielo dell’aeroporto sarà nuovamente da aerei , ultraleggeri ed aeromodelli  con ritorno agli antichi splendori.


Carlo d’Agostino
Nella foto (Archivio Ass. Cult. 4° Stormo Gorizia)
Edifici ormai scomparsi: il grande (50 metri di altezza e larghezza) Hangar in ferro “Lancini” e la Palazzina Comando